Basilica San Michele Arcangelo

Da Ponte Orazio, in pochi minuti, giungiamo dinanzi alla maestosa, superba facciata della Basilica di San Michele, il polo religioso più importante di Piano di Sorrento.

L’edificio sacro, con molta probabilità, fu fondato nell’alto Medioevo, sulle rovine di qualche preesistente struttura religiosa. In origine, stando alle poche testimonianze documentarie giunteci, le chiese erano ben tre, poste, in successione, l’una accanto all’altra: la piu antica, dedicata a San Michele, era affiancata da un’altra dedicata alla Madonna della Neve e da un’ulteriore chiesetta dedicata, secondo la tradizione, alla Madonna di Monserrato. Solo nel ‘500, a tappe, le tre chiese furono fuse in un unico edificio, in seguito più volte ingrandito, abbellito e restaurato.

Oggi, incastonata nel cuore della Penisola Sorrentina, la Basilica di San Michele Arcangelo a Piano di Sorrento conserva un fascino unico: varcando il portale bronzeo, opera del maestro Alessandro Romano e benedetto nel 2000 da mons. Felice Cece, si accede a quello che potremmo definire, senza timore di smentita, un vero e proprio “scrigno” di arte e di fede.

L’impianto, articolato in tre navate, è a croce latina. Il soffitto della navata centrale, in cassettoni lignei dorati e finemente intagliati, è abbellito da sette dipinti, opera di Girolamo Imparato, raffiguranti episodi riguardanti San Michele Arcangelo.

Sul fondo della navata, nella zona absidale, spicca il tempietto che custodisce la veneratissima statua lignea (laminata in oro e argento) di San Michele Arcangelo, scolpita nel 1705 da Giuseppe Maresca. Nella crociera, il soffitto della cupola fu dipinto, nel ‘700, da Francesco Saraceni e la resa prospettica, nella sua raffinata semplicità, è a dir poco magnifica. Sugli altari laterali delle navate minori, tra le numerose opere d’arte esposte, si segnalano: una “Madonna col Bambino e San Francesco di Paola” attribuita, per via di evidenze stilistiche, al famosissimo Andrea da Salerno; una tela, incorniciata con intarsi marmorei, raffigurante la “Madonna del Rosario”, attribuita alla scuola del Solimena; un trittico ligneo, dipinto nel 1587 da Marco Pino, raffigurante “La Crocifissione” e ai lati “Santa Caterina d’Alessandria e Sant’Antonio Abate”; un tela, opera di Ippolito Borghese, raffigurante “Il Miracolo della caccia di Sant’Eustachio”; infine, una tela, raffigurante la Madonna del Soccorso, dipinta del celebre Fabrizio Santadede.

Nella sagrestia della Basilica di San Michele, oltre ai meravigliosi arredi sacri, si conservano, nella sala capitolare, due meravigliosi dipinti: un “San Tommaso che tocca il costato a Gesù”, attribuito a Pacecco de Rosa e la tavola, tardo quattrocentesca, raffigurante la “Madonna di Monserrato”.