Castello Medioevale

Il celebre Castello Medievale che, per la sua importanza, divenne l’emblema, il simbolo della città di Stabia. Fu integrato nel toponimo e la città fu (ed è) conosciuta come “Castellammare di Stabia”.
Stando alla tradizione, a cavallo dell’anno 1000, il Ducato Sorrentino stabilì di costruire, a 100 metri di altitudine sul mare, un fortilizio capace di proteggere l’intero tratto della costa stabiese, proprio ai confini del territorio controllato dal Duca di Sorrento. Era il primo passo verso l’identificazione dell’area con il toponimo “Castellammare di Stabia”, dal nome di questa struttura fortificata che, tra alterne vicende, sopravvive ancora oggi, nonostante l’inesorabile scorrere del tempo.
“Castrum ad mare”, cioè Castello a mare: in questo modo, nel 1085, un documento ufficiale identificava la fortezza eretta dal Duca di Sorrento. Dopo la dominazione Normanna, la struttura, posta in un’area strategica (inserito in un vasto complesso difensivo comprendente i castelli di Lettere, Pimone e Gragnano), fu restaurato da Federico II, per poi essere via via adeguato, nei secoli successivi, alle nuove, più distruttive tecniche di guerra. Perciò, a più riprese, gli Angioini prima e gli Aragonesi poi, rafforzarono e resero maggiormente imponenti le strutture fortificate del castello; nel ‘500, durante il Viceregno spagnolo, alla struttura furono aggiunte postazioni per le artiglierie, grazie alla costruzione di un “rivellino” bastionato prospiciente il fossato esterno (colmo d’acqua). In questo periodo, quando Castellammare di Stabia fu feudo dei Farnese, nel castello si installò il governatore della città, nonché una folta guarnigione mercenaria.
Alla base del “mastio”, cioè della torre fortificata più imponente, fu ricavato uno spazio destinato a ospitare la prigione del governatore. Dal ‘700 in poi, il maniero fu definitivamente abbandonato, perdendo ogni funzione difensiva e trasformandosi, lentamente, in un soggetto “romantico” prediletto dai pittori e dai paesagisti del XIX secolo. Trasformatosi in rudere, fu acquistato, negli anni ‘30 del secolo scorso, da Edoardo de Martino, che volle iniziare, grazie alla disponibilità del soprintendente Gino Chierici, un restauro rispettoso dell’antico impianto. Il Castello, già parzialmente restaurato, fu occupato, nel corso della seconda guerra mondiale, dalle truppe britanniche e solo nel 1956 fu iniziato un nuovo, radicale restauro, durato sino al 1968.
Oggi il castello, tornato suo antico splendore, è una residenza privata, nonché una location esclusiva riservata a feste ed eventi.